domenica 22 novembre 2009

L'isola


Londra è un luogo ancora vivo dentro di me e credo rimarrà lì sempre. Sono tornato dopo 8 anni, finalmente, e ho ritrovato la stessa atmosfera eccitante. I pub sono sempre i miei pub, la stessa birra incredibilmente birra, i chilometri nelle gallerie della Tube, la lingua che credevo dimenticata, la maestosità dei monumenti, il cielo torbido poi di pioggia poi limpido in poche ore.
Ho scoperto poi 2 cose nuove per me. Twickenham innanzitutto, il tempio del rugby, emozionante come lo immaginavo e moderno nonostante i 100 anni di storia. E poi la Westminster Abbey, eccezionalmente affascinante e grandiosa, per la quale vale davvero la pena spendere i 15 pounds per la visita, tra l’altro interessantissima con la audioguida compresa nel prezzo.
È stato un viaggio strano, un gruppo di otto persone molto eterogenee, coppie, single, sorelle etc. Ma è andata bene in definitiva, sono sopravvissuto nonostante le varie esigenze e il furto di un portafogli con conseguente visita alla polizia e al Consolato per il documento.
Che effetto fa tornare a casa ora? Bè a me che ho vissuto sull’isola posso dire che mi manca una parte di quel clima da centro del mondo che ho respirato tante volte. Penso che il mix di divertimento-arte-tradizione che offre questa città sia unico. Pur non essendo stato mai negli USA, mi immagino le città americane essenzialmente moderne, belle di sicuro ma magari un po’ fredde nel loro essere “nuove”. A Londra la storia e la tradizione, seppur unite spesso al moderno, creano un fascino inconfondibile e per me fantastico. Penso ai pub così accoglienti nel legno e velluto delle sale, alla tradizione della monarchia indubbiamente affascinante anche per chi non la condivide, alla metropolitana più antica del mondo, alla storia dei centenari club sportivi. D’altronde sia il calcio che il rugby sono nati lì. Insomma tutto un insieme di fattori, qui ne ho accennati solo alcuni, rendono questa città una delle mie città. Ho vissuto (a volte per brevissimi periodi) in Spagna oltre che in molte città italiane e a Londra. Ecco quest’ultima è una delle città che sento mia, privilegio che concedo solo ad altri uno o due luoghi.
Sono contento di scoprire che dopo questi viaggio un tale sentimento sia rimasto immutato. Anzi arricchito. Ora non mi resta che scrivere, aspettando la prossima partenza.

lunedì 9 novembre 2009

noi e il resto del mondo

È arrivato anche il momento del primo vero infortunio. Una bella distrazione del retto del quadricipite femorale sinistro, in pratica uno strappo al muscolo della coscia. Causato da un placcaggio devastante subito venerdi sera. Ma non mi abbatto, anzi secondo me è anche positivo a volte ricordarsi che lo sport che faccio va gestito con molta attenzione. Sottolineo al tempo stesso però che il calcio ha un’incidenza maggiore di infortuni rispetto al rugby, anche se può sembrare strano parlando di una disciplina dura (ma non violenta). E ora sono qui con il ghiaccio e una terapia iniziata oggi che mi rimetterà in piedi per venerdi, giorno della partenza per Londra con moglie e altri 6 amici. Eh sì perché in quasi un anno di attività non mi sono mai infortunato; ho aspettato che partissi..
Quanto è stupido il mio problema davanti a quello della mancanza di libertà che soffrono milioni di persone. E penso subito a Yoani Sanchez cubana che giorni fa è stata rapita e malmenata dal governo, rea di aver partecipato ad una manifestazione contro la dittatura di Castro. Lei cura un blog appunto che cerca di risvegliare le coscienze internazionali denunciando il regime dispotico con il quale convive, che affama la gente e la priva di qualsiasi forma di libera espressione. Ho scritto proprio a lei ieri una email di sostegno, anche solo morale, per dirle che non è sola.
Penso all’assurdità dei regimi nordcoreano, iraniano, cinese, birmano. A quanti lottano ogni giorno, magari in silenzio, ma con tutta la dignità che i loro aguzzini neanche sognano.Penso all’assurdità di un personaggio come Castro che ha rovesciato un regime totalitario e feroce di destra (Batista negli anni ’60) e ne ha instaurato un altro di sinistra in nome del popolo ancor più tirannico!

Che tristezza la nostra umanità!